mercoledì 21 dicembre 2011

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C'era molta attesta per capire quali sarebbero state le prime reazioni delle agenzie di rating alle nuove riforme regolamentari previste da Basilea 3 e queste non hanno tardato ad arrivare.
«Non prevediamo che i nostri rating tornino ai livelli pre-crisi con l'avvio di Basilea 3». Lo ha affermato Alain Laurin, senior Vice President Credit Policy di Moody's in un'audizione in commissione Finanze della Camera. «Noi - ha sottolineato - vogliamo garantire che i nostri rating valutino i nuovi rischi che sono inerenti al mantenimento di business vulnerabili. Quindi, coeteris paribus, noi daremo i nostri rating più bassi alle banche che faranno maggiore affidamento su mercati di finanziamento all'ingrosso a breve termine, garantiti e non garantiti. Una partecipazione eccessiva ai mercati monetari a breve termine.
Stati patrimoniali fluidi e mutevoli, un alto leverage, una forte concentrazione di attivi da modelli operativi monolinea, mancanza di trasparenza, soprattutto combinata con consistenze di attivi complessi e opachi». Laurin, che ha partecipato all'audizione insieme al direttore generale di Moody's Italia, Alex Cataldo, ha quindi rilevato che «i rating non torneranno ai livelli pre-crisi a prescindere dalle iniziative regolamentari volte a migliorare la stabilità e la resilienza del settore». Il dirigente di Moody's ha precisato di considerare «Basilea 3 un fatto positivo, ma comunque - ha sottolineato - ci sono dei rischi transitori inevitabili e delle limitazioni intrinseche sulla capacità di migliorare il merito di credito e quindi i rating del sistema bancario europeo. Un innalzamento del capitale e della liquidità renderà le banche più sicure ma non renderà sicura l'attività bancaria e nel breve periodo non verranno risolte le cause strutturali dell'attuale turbativa del mercato dei finanziamenti, cioè la crisi del debito sovrano».
«Cosa possiamo fare se i mercati vogliono il 9% di classe 1? La banche possono dire non importa?». Se lo chiede Laurin, proseguendo davanti alla commissione Finanze della Camera per l'audizione su Basilea 3: «Le Autorità di vigilanza fanno del loro meglio per la duttilità, per non indebolire le banche ma per garantire disciplina e il rafforzamento delle banche... c'è tensione, forse servono anche compromessi da realizzare tra un'attuazione troppo rapida e un'attuazione troppo lenta, per noi è questa la sfida».
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